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FAQ

Le risposte alle domande più frequenti sul mondo del parquet

Quale tipo di legno scegliere per il tuo parquet?

Il principale vantaggio di un parquet prefinito a due strati è quello di avere un supporto in multistrato di betulla in grado di neutralizzare i naturali movimenti del legno nobile. Questa preziosa tecnologia consente di scegliere il tipo di legno esclusivamente sulla base del proprio gusto e delle proprie esigenze. La scelta del tipo di legno per il proprio parquet si baserà dunque su valutazioni estetiche e di design, dal momento che durabilità e performance sono garantite e certificate su tutti i prodotti della Collezione Alberani Parketti.
Scopri le numerose essenze disponibili provenienti da tutto il mondo e scegli il tono di colore, la luminosità e la fantasia delle diverse venature. Le lavorazioni e le finiture originali Alberani Parketti ti permetteranno di personalizzare e rendere unico il tuo parquet.

Cosa sapere e quali aspetti curare per una messa in opera a regola d’arte?

Per una posa in opera corretta del parquet è sufficiente osservare alcune semplici ma fondamentali regole.
Principalmente bisogna controllare che l’umidità del sottofondo non superi la soglia del 2.5% in peso.
Nel caso in cui dovesse superare tale valore limite bisogna rimediare con opportuni interventi di adeguamento.
Il sottofondo deve essere pulito, compatto e privo di screpolature per favorire una buona presa dei collanti.
L’umidità degli elementi di parquet da posare deve essere compresa tra l’ 8 e il 10% per parquet prefiniti.
La posa deve avvenire in condizioni ambientali prive di eccessi di umidità. E’ opportuno
depositare il parquet (inscatolato) negli ambienti in cui dovrà essere installato in modo da consentire l’equilibrio con le condizioni ambientali. Per il parquet prefinito sono sufficienti pochi giorni per garantire questo ambientamento.
Per l’incollaggio del parquet è necessario impiegare esclusivamente collanti poliuretanici mono o bicomponenti eco-compatibili, che rispettino l’ambiente, la salute degli operatori e di chi godrà di quegli spazi.
Per un corretto mantenimento delle caratteristiche strutturali e dimensionali del parquet posato, è necessario che gli ambienti siano mantenuti ad un temperatura di circa 18-21° C, con un’umidità ambientale di circa il 55%.

Posa in opera per incollaggio o flottante con materassino?

Il parquet Alberani Parketti, grazie ad un sistema ad incastro centesimale maschio/femmina ampio e robusto, può essere posato sia per incollaggio che flottante (o galleggiante) con materassino.
La posa in opera per incollaggio è la tipologia di posa più diffusa ed in genere è quella da preferire se si desidera una sensazione di perfetta solidità del pavimento. Inoltre, si presta più facilmente alla rilevigatura (o lamatura) ed è il sistema di posa consigliato in caso di riscaldamento a pavimento.
La posa in opera flottante (o galleggiante) con materassino è invece preferibile nel caso in cui si voglia preservare il pavimento esistente sottostante o ovviare ad un sottofondo irregolare o con umidità leggermente sopra la soglia raccomandata. In questi casi la scelta del tipo di materassino da impiegare sarà di fondamentale importanza.

Che tipo di materassino scegliere per la posa flottante (o galleggiante)?

La posa flottante è un tipo di posa che non prevede l’utilizzo di collanti. Il parquet, nel caso di posa galleggiante, viene posato su un materassino. Gli speciali incastri sul perimetro di ogni lista di parquet garantiscono la stabilità del pavimento.
Esistono sul mercato materassini altamente tecnologici, frutto della combinazione della capacità di riduzione del riverbero da camminamento o calpestio (da valutare soprattutto nel caso di soppalchi o piani rialzati), resistenza alla compressione, adattamento ai dislivelli, isolamento termico, protezione anti-umidità, idoneità al riscaldamento a pavimento.
In base alle particolari esigenze ambientali e di sottofondo, dunque, si potrà definire il profilo del materassino più idoneo.
I nostri consulenti sono a tua completa disposizione per aiutarti nella ricerca della soluzione più adatta alle tue esigenze.

Si può posare il parquet con un riscaldamento a pavimento?

La posa del parquet su un sistema di riscaldamento a pavimento è sempre possibile, a condizione che si rispettino alcune semplice regole.
Premesso che il potere isolante del legno contribuisce ad una diffusione costante ed omogenea del calore e quindi ad una massimizzazione del risparmio energetico, il parquet prefinito a due strati è consigliato rispetto ad un parquet massiccio, in quanto maggiormente resistente alle variazioni di temperatura.
Il sistema di posa per incollaggio è preferibile.
Tra le precauzioni da osservare prima di procedere alla posa vi è la verifica del massetto, il quale deve essere protetto da barriera o schermo al vapore, con spessore di almeno 6 cm, con giunti perimetrali in corrispondenza di pareti e di altri massetti e con adeguato isolamento termico. Il massetto dovrà inglobare i tubi di riscaldamento / raffrescamento e superarli di almeno 3 cm.
Inoltre, essendo assai difficile rimediare a posteriori alle eventuali carenze nel massetto, esso dovrà essere perfettamente planare, liscio e compatto in tutto il suo spessore.

Qual è il corretto ciclo di posa del parquet su massetto riscaldante?

Il posatore della pavimentazione, prima di procedere alla posa del parquet, dovrà accertarsi che il massetto sia stato sottoposto ad un tempo minimo di stagionatura. Questo intervallo è di 60/90 giorni per un massetto cementizio tradizionale, di 15 giorni per uno ad essiccazione semi rapida, di 3 giorni per uno ad essiccazione rapida, di 7 giorni per un massetto di anidride.
A seguire, bisogna eseguire un ciclo di preparazione del massetto consistente in una fase di riscaldamento, una di raffreddamento e, infine, una di stabilizzazione.
Nel dettaglio, nella prima fase bisogna effettuare un riscaldamento graduale, aumentando la temperatura dell’impianto di circa 5°C al giorno, fino a portare l’impianto alla temperatura massima di esercizio di circa 35°C; questa temperatura va mantenuta per circa 10 giorni, allo scopo di eliminare l’umidità in eccesso del massetto; nei 3 giorni successivi, bisogna procedere con un raffreddamento graduale dell’impianto; l’ultima fase, di almeno 5 giorni, ad impianto spento, è detta di stabilizzazione.
A questo punto, prima della posa del parquet, bisognerà verificare l’umidità del massetto, ricordando che i valori massimi accettabili sono di 2,5% in peso per i massetti cementizi tradizionali o rapidi, 0,2% per i massetti di anidride
Durante queste fasi i locali dovrebbero essere regolarmente arieggiati per permettere l’allontanamento dell’umidità che si sviluppa.
Terminate queste operazioni si potrà procedere con la posa del parquet.

In quale fase del cantiere è opportuno posare il parquet?

È molto importante che i lavori di posa in opera del parquet abbiano inizio una volta terminati tutti gli altri lavori, in particolare quelli inerenti agli infissi esterni, al cartongesso, all’intonaco, agli impianti e alla ceramica.
Potranno seguire la posa del parquet il montaggio delle porte interne, della cucina ed il ritocco delle pitture murali sulle pareti basse. In questi casi è comunque opportuno coprire il pavimento posato con delle specifiche protezioni.

Naturalezza e durabilità nel tempo possono convivere?

Per Alberani Parketti il rispetto per l’ambiente e la salute degli esseri viventi viene al primo posto. Per questo, nel proprio processo produttivo, utilizza esclusivamente prodotti certificati nel pieno rispetto delle normative sanitarie e ambientali, preferendo finiture a base acquosa, prive di solventi, oli naturali ed in grado di soddisfare ampiamente il livello di emissioni consentito per legge.
Grazie al progresso tecnologico e alla propria esperienza manifatturiera, Alberani Parketti ha messo a punto diversi standard di finiture in grado di garantire superfici autentiche e sempre protette.
Le finiture a vernice, grazie alla presenza di nanoparticelle ceramiche, proteggono e irrobustiscono la superficie del legno e si posizionano tra quelle maggiormente resistenti a graffi e abrasioni. Una finitura molto adatta per locali commerciali, uffici, luoghi ad alta utenza e camminamento.
Finiture ad alto coefficiente di idrorepellenza sono gli oli ad asciugatura UV, neutri o colorati, che donano naturalezza e piacevolezza al tatto.
Gli Olio a base di ingredienti naturali, la cera d’api e le vernici a base acquosa sono invece le finiture che garantiscono il massimo dell’autenticità e della genuinità del legno. La loro applicazione manuale lascia spazio anche ad eventuali interventi straordinari di manutenzione, utili per nutrire e restaurare in maniera anche autonoma eventuali graffi o segni del tempo.

Il parquet con il tempo si rovina?

Il pavimento in legno, come qualsiasi superficie esposta al contatto con l’uomo e l’atmosfera, può mostrare nel tempo i segni di questa convivenza.
Le lavorazioni e le finiture applicate sul legno garantiscono, a differenti livelli, una protezione dall’abrasione e dai graffi originati dal quotidiano calpestio del pavimento.
La semplice pulizia e la manutenzione ordinaria aiutano a proteggere e preservare il pavimento, ma è del tutto naturale che, negli anni, le tracce di vissuto comincino a comparire sul parquet.
Niente paura! Diversamente dalle altre superfici, i tratti di usura che lentamente emergono sul legno conferiscono al parquet una maturazione ed una sensazione di decorosa compiutezza. Il legno è materia viva e, come in un inesorabile percorso di crescita e di stagionatura, si modifica e matura insieme a noi.
Inoltre, mediamente ogni 15-20 anni, si potrebbe intervenire con una manutenzione straordinaria volta ad asportare, per mezzo di rilevigatura, lo strato più superficiale del pavimento. Con tale operazione, il parquet risulta rigenerato, esente da qualsiasi segno del tempo e pronto per ricevere una nuova finitura in opera.
Su un parquet Alberani Parketti, il quale vanta uno spessore di legno nobile tra i 2,5 e i 6 mm, è possibile effettuare numerose rilevigature nel corso dei decenni.
Un parquet, dunque, è per sempre (o quasi).
Discorso diametralmente opposto, invece, è da farsi relativamente al laminato e, in generale, ai pavimenti effetto legno. In questi casi, infatti, i segni del tempo rappresentano dei veri e propri danneggiamenti della superficie e, chiaramente, l’ipotesi di rilevigatura non può essere presa in considerazione nemmeno lontanamente.
Quindi, ancora una volta, diffida dalle imitazioni.

Si può mettere il parquet in bagno o in cucina?

La tecnologia a due strati utilizzata da Alberani Parketti consente l’installazione del parquet prefinito in bagno, in cucina, e in tutti quei luoghi in cui il pavimento è sottoposto a maggiore stress prodotto dal vapore acqueo, dagli schizzi d’acqua, dal camminamento a piedi umidi etc.
Il supporto in multistrato di betulla incollato trasversalmente alla fibra del legno nobile garantisce stabilità e tenuta al manufatto, qualità necessarie per far fronte alle particolari condizioni presenti in questi ambienti più “esigenti”.
Inoltre, le finiture applicate proteggono il parquet e garantiscono, a diversi livelli, idrorepellenza e impermeabilità.
Oltre a queste caratteristiche strutturali che rendono il parquet prefinito adatto alla posa anche in bagno e in cucina, l’osservanza di alcune semplici regole da parte dell’utente eleverà il grado di resistenza e conservabilità del parquet. Innanzitutto è importante rimuovere i piccoli depositi di acqua che si possono creare, evitando di lasciarli stazionare sul pavimento per diverse ore. In più, l’apertura di porte e finestre dopo una doccia o qualsiasi altro evento che abbia prodotto un eccesso di umidità aiuterà a ripristinare le condizioni atmosferiche ottimali. Infine, il rispetto delle semplici linee guida suggerite per la manutenzione ordinaria e straordinaria del parquet permetterà di godere del piacere del legno ovunque lo si desideri.

Parquet all’esterno: cosa scegliere?

Rivestire gli spazi esterni della propria casa con il legno, siano essi giardini, bordi piscina o terrazze, è una scelta di stile che dona eleganza e valore all’ambiente, preservando allo stesso tempo praticità e funzionalità necessarie per un ambiente outdoor.
Tra le essenze più indicate per la realizzazione di pavimenti in legno per esterni (Decking) vi è sicuramente il Teak, essenza dalle eccezionalità proprietà di naturale idrorepellenza e resistenza meccanica. L’applicazione sul Decking di Teak di una finitura con olio o resine vegetali per usi nauticii eleva il livello di protezione del parquet, mantenendolo curato nel tempo e al riparo da ingrigimento ed usura.
In genere il Decking è composto da listoni in legno massiccio di spessore minimo di 20 mm, larghezze variabili da 90 a 120 mm, lunghezze variabili da 1800 a 2500 mm.
La creatività e l’innovazione di Alberani Parketti hanno permesso all’azienda di presentare al mercato il Decking Plus Teak a due strati, composto da legno nobile di Teak incollato a multistrato marino resinato, prodotto molto apprezzato, altamente performante e tecnologico.
Tra le atre essenze idonee ad essere utilizzate per pavimentazioni da esterno vi sono anche Ipè Lapacho, Angelim Amargoso, Pino e Frassino termotrattati, Iroko.

Posso personalizzare il mio parquet?

Vorresti modificare leggermente una lavorazione di un prodotto che ti è stato proposto, fare una sbiancatura più intensa o una piallatura più delicata? Alberani Parketti realizza su campione (o su idea / descrizione) il parquet dei tuoi desideri.
È il vantaggio di essere produttori di parquet: l’intero ciclo produttivo avviene nella nostra fabbrica di Nociglia, in provincia di Lecce, e personalizzare un prodotto o uscire “fuori collezione” per noi è un gioco da ragazzi.
Non esitare ad inviarci la tua fonte d’ispirazione (una foto, un link, una descrizione), svilupperemo un’offerta su misura per te.

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    Via A. Bruni, 2 – 73100 Lecce (LE)

    Telefono: +39 0832 1560825

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    Lunedì – Venerdì: 10:00 – 13:00 / 17:00 – 20:00
    Sabato: 10:00 – 13:00

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